Perché a volte, dopo un temporale, sembra di sentire odore di fogna?

Dopo un temporale, succede spesso che nell’aria si percepisca un intenso e sgradevole odore di fogna, specialmente in zone urbane o nelle vicinanze di reti fognarie. Questo fenomeno non è solo una suggestione, ma ha precise cause chimiche, fisiche e strutturali che contribuiscono alla diffusione di questi effluvi. Anziché essere casuale, il cattivo odore è il risultato di una combinazione di fattori atmosferici, idraulici e biologici.

Le variazioni della pressione atmosferica e la risalita dei gas

Uno degli elementi chiave che favoriscono la percezione di odori fognari dopo un temporale riguarda le variazioni della pressione atmosferica. Prima che l’acqua piovana raggiunga la rete fognaria, il rapido cambiamento del tempo, tipico dei temporali, comporta una diminuzione della pressione. Questo abbassamento fa sì che i gas già presenti nei condotti delle fogne, come idrogeno solforato, metano, ammoniaca e altri composti volatili maleodoranti, tendano a risalire all’esterno. In condizioni normali, la pressione atmosferica esterna mantiene i gas fognari confinati nei tubi, ma quando la pressione cala, questi gas vengono letteralmente spinti verso i tombini, le griglie di scolo e, talvolta, perfino nei bagni delle abitazioni.

Le esalazioni fognarie risultanti sono spesso responsabili del classico e pungente aroma di “fogna” che si avverte subito dopo i temporali, soprattutto nelle aree in cui i sistemi di ventilazione e di tenuta dei pozzetti non sono perfettamente sigillati.

Sovraccarico della rete fognaria durante le piogge intense

Un altro fattore determinante è il sovraccarico della rete fognaria dovuto alle precipitazioni abbondanti tipiche dei temporali. L’acqua piovana, che scende copiosa in breve tempo, può riempire rapidamente la rete di scarico. Se la quantità d’acqua supera la capacità di smaltimento dei condotti, la pressione interna ai tubi aumenta, spingendo i gas residui verso l’alto.

Quando ciò accade, i gas trovano la via d’uscita più facile proprio nei tombini, negli scarichi stradali e nei punti meno isolati del sistema, diffondendosi così all’esterno e portando nell’ambiente l’odore acre e inconfondibile della materia organica in decomposizione. Questa situazione si verifica con maggiore frequenza quando i pozzetti sono vecchi, danneggiati, male isolati oppure se mancano i sifoni (quei dispositivi a forma di “U” installati negli scarichi per bloccare il passaggio dei gas).

In aggiunta, il materiale organico che ristagna nei canali di scarico viene “smosso” dal flusso d’acqua abbondante, favorendo il rilascio dei gas odorigeni che si formano nel processo di decomposizione anaerobica, tipica delle fogne.

Differenza con l’odore di pioggia e ruolo di altri composti

Da un punto di vista olfattivo, l’odore che si percepisce dopo i temporali non sempre è attribuibile solo alle fogne. Un altro odore distintivo è quello noto come petricore, una combinazione di varie sostanze presenti nel terreno. Tra queste spicca la geosmina, un composto organico rilasciato da alcuni batteri quando il terreno umido viene bagnato dopo periodi siccitosi. Questo aroma è decisamente più “fresco” e “terroso” rispetto a quello dei gas fognari.

Al contrario, la puzzolente effluvio di fogna trasportato dalla pioggia contiene spesso ammoniaca, idrogeno solforato e altri composti volatili che hanno un impatto olfattivo molto più sgradevole e persistente.

In alcune occasioni, il temporale può liberare anche una leggera fragranza pungente dovuta all’ozono, prodotto dalla scarica elettrica dei fulmini attraverso l’ossigeno atmosferico. Tuttavia, mentre l’ozono viene identificato come un aroma “fresco” e caratteristico, i gas delle fogne sono immediatamente riconoscibili per la loro intensità fastidiosa.

Le implicazioni per l’ambiente domestico e possibili rimedi

Non di rado questo tipo di odore non si limita agli esterni ma penetra anche nelle abitazioni, specie attraverso i bagni e le cucine. Case prive di buoni sistemi di sifonatura o dotate di scarichi poco utilizzati sono più vulnerabili, dato che la mancanza di una barriera d’acqua lascia libero passaggio ai gas nocivi provenienti dalla fognatura.

Quando la pioggia è intensa o la pressione atmosferica subisce rapide variazioni, è importante assicurarsi che:

  • Sifoni e pozzetti siano sempre pieni d’acqua per bloccare la risalita dei gas.
  • Le chiusure dei tombini e le guarnizioni degli scarichi domestici siano ben sigillate.
  • Le tubature siano regolarmente controllate per evitare infiltrazioni e perdite.
  • L’adozione di questi semplici accorgimenti può ridurre sensibilmente il rischio che, dopo il temporale, la propria casa venga invasa dal caratteristico odore di fogna.

    In conclusione, la percezione di questi effluvi sgradevoli dopo un temporale è il solo risultato di una combinazione tra fenomeni atmosferici, limiti infrastrutturali e processi naturali di decomposizione. Comprendere il fenomeno aiuta sia a interpretare meglio i segnali ambientali sia a individuare strategie mirate per migliorare la qualità dell’aria e il benessere negli ambienti di vita.

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